Alla vista possono sembrare solo 11 giocatori in mezzo ad un campo, ma dietro ad una squadra di calcio c’è molto di più. I club di football professionistico, con il passare degli anni, stanno diventando sempre più delle vere e proprie aziende: brand con obiettivi di marketing, mercati di riferimento, target da raggiungere (principalmente giovani e nuovi fans) offrendo servizi e prodotti “alla moda” in tutto il mondo. Ovviamente per effettuare questa transizione da “semplici” squadre di calcio ad aziende multinazionali (posizionate sempre più verso il mondo del fashion), c’è bisogno di una comunicazione di livello pari a quella dei grandi brand con l’obiettivo di rendere più appetibile il proprio marchio soprattutto dal punto di vista estetico e visivo. Ecco perché le più grandi squadre dei principali campionati del mondo, Serie A compresa, stanno investendo sempre più nella comunicazione (principalmente social e online), partendo ovviamente dalle basi, ovvero dal branding o restyling della propria identità visiva.
Pronti a scoprire i migliori progetti di branding e comunicazione delle squadre di calcio insieme a noi? Fischio d’inizio.
Il successo del rebranding Juventus, la prima in Italia
Nuovo stadio, nuovo logo, nuova identità, nuova comunicazione, nuovi successi. I bianconeri sono stati il primo club italiano a trasformarsi in un brand a tutto tondo (tanto da essere quotati in borsa) a partire dal 2011 con la creazione del nuovo stadio di proprietà e successivamente con il cambio di look and feel dando vita ad un periodo di successi sia a livello sportivo che economico. Nel gennaio 2017 la Juve ha rinnovato la propria comunicazione partendo dal logotipo con una proposta visivamente e creativamente molto coraggiosa e di rottura rispetto all’immaginario degli “scudetti” delle formazioni di calcio. Un nuovo font, creato ad hoc, una scelta minimalista e di design puntata esclusivamente solo sulla J di Juventus e abbandonando l’immaginario della zebra, i riferimenti a Torino e alle stelle che da sempre avevano caratterizzato l’identità dei bianconeri.
Il cambio di logo è stato solo l’inizio di un progetto di rinnovamento molto più ampio che aveva proprio l’obiettivo di posizionare la Juve sempre più come brand cool e alla moda, A dimostrazione di ciò c’è stata nel 2019 la presentazione della nuova collezione della Juventus firmata da Palace in collaborazione con Adidas con kit da gara, kit portiere, guanti, track jacket, felpa, pantaloni, cappello, sciarpa, pallone e bag brandizzati ad hoc. Questa operazione, con alle spalle una precisa strategia di marketing, oltre all’aspetto puramente commerciale (tutti i pezzi della collezione sono andati sold out in pochissime ore dalla loro uscita) aveva anche l’obiettivo di allargare ulteriormente, proprio grazie a queste collaborazioni, la fan base del club a livello mondiale.
Il rebranding dei club (e delle nazionali) di calcio in Europa
Questo “trend”, inaugurato in Italia dalla Juventus, è in realtà un fenomeno che all’estero va avanti già da un po’ di anni con club (e anche Federazioni nazionali) che spesso instaurano anche collaborazioni con famosi brand dello sport/streetwear per rinnovare i propri marchi e renderli più appetibili e richiesti sul mercato. È il caso del PSG che nella stagione 2018/19 ha realizzato una partnership con Jordan, realizzando una collezione dedicata ed ottenendo dei numeri impressionanti con oltre 1.000.000 di magliette della prima squadra vendute e ben 150.000 prodotti della collezione Jordan-Psg venduti in un solo mese. Questa collaborazione non solo ha raddoppiato i ricavi del merchandising della società negli ultimi 5 anni (nell’ultima stagione hanno raggiunto quota 60,4 milioni di euro) ma ha anche ampliato il bacino di utenza del PSG sul mercato asiatico e USA proprio grazie alla cooperazione con il brand americano che prosegue con successo tutt’oggi. Ma oltre a t-shirt, scarpe e capi d’abbigliamento, il marketing del PSG ha allargato il suo business anche ad altre categorie, brandizzando prodotti tech come cuffie e auricolari o stringendo collaborazioni con famosi brand di occhiali alla moda.
Lato rebranding nazionali annoveriamo quello della RFEF, la Federazione calcistica spagnola che, proprio qualche giorno fa, ha presentato il suo nuovo logo che sarà protagonista sulle maglie della “roja” proprio in occasione dei Mondiali in Qatar del 2022. Il nuovo logo della Spagna, a cui si accompagna anche un rebranding totale della comunicazione della Federazione, è ispirato al cerchio del campo di calcio e caratterizzato visivamente e cromaticamente da una ricerca dell’essenzialità con le iniziali della RFEF (Real Federacion Espanola de Futbol) protagoniste assolute e non caratterizzate più dai due classici colori della nazionale iberica: il rosso e i giallo. Questo rebranding, anche se non guidato prevalentemente da motivi economici o di marketing come nel caso dei club, è il segnale che anche le Federazioni di Calcio hanno sempre più una necessità di rinnovare immagine e design per rimanere, anche visivamente, al passo con i trend di branding attuali soprattutto in chiave di comunicazione social.
E le altre squadre di calcio italiane? Ecco i rebranding Made In Italy
In Italia questa stagione del rebranding iniziata dalla Juventus ha dato vita a numerosi rinnovi dell’identità visiva. Il Milan, due anni precisi dopo la Juventus, ha iniziato un progetto di rinnovamento a 360° della sua visual identity e conseguentemente della sua comunicazione e del suo merchandising, portando la società di Via Turati in una nuova fase della sua crescita commerciale a livello sia nazionale che internazionale. Per fare tutto ciò i rossoneri si sono affidati ad una accreditata agenzia di branding londinese con l’obiettivo di rilanciare l’immagine del Milan trasformando uno dei club più famosi e titolati al mondo in un vero e proprio brand lifestyle, senza però perdere l’aspetto storico e tradizionale. Visivamente la nuova identità milanista è caratterizzata da una semplificazione dello storico logo, l’adozione di un rosso vibrante nella propria palette colori, un nuovo carattere tipografico e un approccio fotografico contemporaneo sempre più vicino al mondo del fashion-lifestyle che a quello sportivo.
Ma i rebranding non finiscono qui perché il massimo campionato italiano si appresta a vivere un’altra piccola rivoluzione visiva con l’Inter che nelle ultime settimane è al centro della scena, avendo fatto trapelare in anteprima il nuovo logo della società. La nuova identità nerazzurra sarà formata dalle lettere “I” e “M” bianche dando l’addio alle lettere “F” e “C” e al colore oro dello storico logo.
Questo cambio di logotipo è sicuramente figlio anche del nuovo “naming” della società che da Football Club Internazionale Milano dovrebbe diventare più semplicemente Inter Milano (come l’Inter è conosciuta e chiamata all’estero e soprattutto in Asia). Ma dato che i brand-squadra non lasciano nulla al caso viene da chiedersi quale sia l’obiettivo di marketing della società nerazzurra e cosa potrà scaturire da questo cambio di identità visiva. Il lancio di una nuova collezione in partnership con Nike? L’apertura commerciale verso nuovi mercati? Una nuova comunicazione? Un nuovo stadio?
Aspettiamoci di tutto perché la partita del branding nel mondo del calcio è appena cominciata e presto vedremo scendere in campo sempre più squadre con l’obiettivo di di crescere economicamente diventando dei veri e propri brand che durano nel tempo, molto più di 90 minuti.